Corporate hybrids: cosa potrebbe elettrizzare il mercato nel 2025

Gli ibridi hanno chiaramente sovraperformato le obbligazioni societarie quest'anno. Guardando ai prossimi mesi e anni, gli investitori dovrebbero tenere d'occhio due sviluppi. Questi potrebbero rivelarsi decisivi per il segmento di investimento.

Autori: Hagen Fuchs, Gestore di portafoglio senior, e Daniele Paglia, Gestore di portafoglio senior

Gli investimenti in nuove capacità e nella modernizzazione delle infrastrutture esistenti stanno creando elevati requisiti di finanziamento per le aziende di servizi pubblici statunitensi (Immagine: istockphoto.com)

I risultati annuali mostrano chiaramente che le obbligazioni societarie subordinate hanno avuto un altro anno positivo. Negli ultimi dodici mesi, il segmento d'investimento degli ibridi societari ha registrato un'ottima performance, pari a circa il 13,96% (misurata rispetto all'indice ICE BofA Global Hybrid Non-Financial Corporate (TR), constrained 3% per Issuer, hedged in EUR). Si tratta di un rendimento quasi doppio rispetto a quello delle obbligazioni societarie nello stesso periodo, che sono aumentate con copertura in euro di circa il 7,24% rispetto all'indice ICE BofA Euro Corporate.

Rendimenti significativamente più elevati

Come risulta, il vantaggio degli ibridi è dovuto a una serie di fattori. Da un lato, il rendimento attuale più elevato di circa 1,5 punti percentuali rispetto alle obbligazioni standard ha avuto un effetto positivo, misurato dal Yield to Worst dell'indice ICE BofA Global Hybrid Non-Financial Corporate (TR), constrained 3% per Issuer, rispetto all'indice ICE BofA Euro Corporate. Anche il calo più netto di 22 punti base degli spread di credito (Credit Spreads) nel segmento dei titoli subordinati si è rivelato un forte impulso. Inoltre, la performance degli ibridi corporate è stata raggiunta nonostante i forti movimenti dei tassi di interesse degli ultimi 12 mesi, con una volatilità significativamente inferiore rispetto all'indice ICE BofA Euro Corporate. Questo grazie alla minore sensibilità ai tassi d'interesse del segmento ibrido.

Anche il fondo “Swisscanto LU Bond Fund-Responsible Corporate Hybrid” ne ha beneficiato; grazie alla selezione attiva di emittenti e obbligazioni, è stato in grado di sovraperformare significativamente sia il benchmark che i prodotti concorrenti comparabili.

Oltre a questi fattori, il mercato delle obbligazioni societarie subordinate ha visto diversi sviluppi interessanti che daranno forma al segmento per gli anni a venire. Uno è l'impatto del boom dell'intelligenza artificiale (AI) e della transizione energetica sul settore delle utility. D'altra parte, le condizioni precedentemente sfavorevoli per le vendite di auto ibride negli Stati Uniti sono migliorate in modo significativo. Questi due sviluppi meritano un'analisi più approfondita.

Il boom dell'AI e la transizione energetica mettono le utility in difficoltà

Il rapido progresso dell'AI non ha rivoluzionato solo l'industria tecnologica, ma sta avendo un profondo impatto anche su altri settori, in particolare quello energetico. Infatti, la crescente richiesta di potenza di calcolo per le applicazioni AI ha portato a un enorme aumento della domanda di energia, in particolare a causa della crescita dei centri dati. Questi costituiscono la spina dorsale dell'infrastruttura AI e richiedono enormi quantità di elettricità per elaborare e archiviare le grandi quantità di dati.

Di conseguenza, le utility statunitensi, come Dominion Energy e CenterPoint Energy, si trovano a dover far fronte a questa crescente domanda di energia. Secondo l'Edison Electric Institute (EEI), l'investimento richiesto potrebbe superare i 400 miliardi di dollari entro il 2026. E non è tutto. Oltre all'enorme domanda di applicazioni AI, la transizione energetica verso le fonti di energia rinnovabile, come il solare e l'eolico, richiederà alle società di servizi di investire pesantemente in nuove capacità e in aggiornamenti delle infrastrutture esistenti.

Una via di mezzo tra azioni e obbligazioni

Questi sviluppi evidenziano l'urgente necessità per le utility di raccogliere capitali. Un modo sarebbe quello di emettere azioni supplementari, ma questo non sembra realistico a causa dei costi elevati che comporta. In alternativa, le aziende potrebbero finanziare gli investimenti emettendo nuove obbligazioni. Tuttavia, questo aumenterebbe in modo significativo la leva finanziaria, con conseguenze negative per l'affidabilità creditizia.

Poiché gli ibridi societari presentano caratteristiche sia di debito che di capitale, rappresentano un'interessante via di mezzo per le aziende alla ricerca di un'opzione di finanziamento flessibile. Non è una coincidenza che gli ibridi societari facciano ormai parte del kit standard di finanziamento aziendale in Europa. Gli investitori li apprezzano come classe di attività perché offrono rendimenti significativamente più elevati rispetto alle obbligazioni societarie tradizionali. Anche gli elevati rating di credito (in inglese) possono sembrare interessanti. Negli Stati Uniti, tuttavia, questo formato non è stato molto comune a causa delle condizioni sfavorevoli.

Tuttavia, la situazione è cambiata in modo significativo dall'inizio del 2024.

Gli ibridi statunitensi appaiono molto più attraenti

La modifica della metodologia di rating da parte di una delle principali agenzie di rating statunitensi, Moody's, lo scorso febbraio (vedere riquadro) ha svolto un ruolo fondamentale. Da allora, questo cambiamento ha reso il finanziamento ibrido aziendale molto più interessante. La combinazione tra le elevate esigenze di investimento e la modifica della metodologia di rating ha già avuto un impatto. Secondo il fornitore di dati finanziari Bloomberg, le utility statunitensi hanno raccolto circa 18 miliardi di dollari attraverso l'emissione di debito subordinato nel 2024, nove volte l'importo raccolto nell'anno precedente.

Ostacoli ridotti per le aziende statunitensi

Con la modifica della metodologia di rating, Moody's consente ora alle aziende americane di classificare il 50% del capitale raccolto tramite obbligazioni ibride come capitale proprio, rispetto al precedente 25% (Europa: 50%). Inoltre, le aziende beneficiano della deducibilità fiscale dei pagamenti degli interessi, che riduce ulteriormente il costo di questa forma di finanziamento. Prima del cambiamento di metodologia, le società statunitensi emettevano tipicamente azioni privilegiate, che sono anch'esse classificate come capitale proprio al 50%, ma non consentono la deducibilità fiscale dei dividendi. Inoltre, la base di investitori per gli ibridi societari è significativamente più ampia rispetto alle azioni privilegiate. Queste ultime sono meno popolari tra i grandi investitori istituzionali, il che limita la domanda.

Uno sguardo al 'Vecchio Continente' mostra il potenziale che il cambio di regime potrebbe offrire anche in futuro. Gli ibridi societari europei hanno una struttura in gran parte uniforme, il che offre chiari vantaggi sia agli investitori che agli emittenti. Questo ha contribuito alla rapida crescita della classe di attività negli ultimi 15 anni, come dimostra un'occhiata al 2010 (vedi grafico sotto). Riteniamo che l'adeguamento della metodologia di rating di Moody's dovrebbe portare allo sviluppo di un mercato standardizzato negli Stati Uniti, molto simile al modello europeo e quindi più favorevole agli investitori.

Forte crescita del mercato degli ibridi aziendali

Volume in circolazione in USD milioni (ICE BofA Global Hybrid Non-Financial Corporate Index (GNEC) + ICE BofA Global Hybrid Non-Financial High Yield Index (HNEC) + 2024 USD Non-Fin Jun Sub Issuance)

Fonte: Bloomberg Finance / ICE BofA / Calcoli ZKB

Si prevede un ambiente favorevole

Finora, il mercato degli ibridi societari è stato fortemente dominato dagli emittenti europei. Con la crescente partecipazione di società statunitensi, il segmento si espanderà geograficamente e si diversificherà. Prevediamo che in futuro le aziende statunitensi di altri settori, oltre alle utility, utilizzeranno lo strumento per implementare in modo efficiente i loro programmi di investimento. Il primo esempio è stata l'azienda statunitense CVS Health dal settore sanitario, che ha emesso due obbligazioni il 3 dicembre. Di conseguenza, è probabile che la percentuale di obbligazioni denominate in USD nell'universo degli ibridi societari aumenti in modo significativo – un altro vantaggio per la diversificazione dal punto di vista dell'investitore. L'ingresso di emittenti statunitensi attirerà probabilmente un'ulteriore domanda di investitori a livello globale.

Dato che la domanda di obbligazioni ibride supera già in modo significativo l'offerta, prevediamo che il contesto per questo segmento d'investimento rimarrà favorevole fino al 2025.

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